Una delle più importanti formazioni inglesi a cavallo tra i tardi ’60s ed i primi ’70! Il gruppo che prese un brano di David Bowie - All the Young Dudes - per trasformarlo in un anthem generazionale. Poi quella pazzesca iconografia, con un cantante dall’inconfondibile acconciatura ed un paio d’occhiali scuri inforcati giorno e notte.
The Ballad of Mott the Hoople è così un documentario che racconta in maniera dettagliata la storia di una delle più influenti rock ‘n’ roll band d’Albione. Un vero e proprio film che prende vita grazie alla fortunata combinazione di rare immagini d’archivio ed interviste raccolte su campo con tutti i protagonisti di quella fortunata stagione: dal leader Ian Hunter, passando per gli altri componenti del gruppo Mick Ralphs, Verden Allen, Dale “Buffin” Griffin, Luther Grosvenor aka Ariel Bender e Morgan Fisher.
Non mancano peraltro celebri ‘associati’ e fan sfegatati come Mick Jones dei Clash, Roger Taylor dei Queen ed il presidente del fan club Mott “Seadivers” Kris Needs, un uomo che abbiamo apprezzato per i recenti due volumi di Dirty Water, strepitosa antologia sulle origini e le diramazioni del punk. Un’ora e quaranta minuti in cui assaporare l’ascesa e l’implosione della band, all’apice del successo. Dal primigenio incontro con il visionario Guy Stevens – il loro manager tuttofare - fino alle luci della ribalta londinesi ed il viaggio in America che avrebbe corrisposto con lo stardom internazionale. C’è anche lo show reunion del 2009 all’ Hammersmith Apollo – sold out, manco a dirlo – con il cameo di un altro vecchio collega come Jimmy Page. E a proposito di chitarristi straordinari, non vengono certo tralasciati nel documentario i magnifici della sei corde che han prestato temporaneamente servizio all’interno della band: Mick Ralphs, Ariel Bender ed il rinomato Mick Ronson. Il DVD contiene un booklet di 12 pagine con liner notes curate da Morrissey, un set limitato di 5 cartoline ed oltre un’ora di contenuti extra.
24/10/11
The Ballad of Mott the Hoople
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