23/06/11

Disco live per i Melvins



La nuova Zelanda, poi il Giappone… i Melvins sperano sentitamente di non incappare più in madre natura, visti gli esisti devastanti di questi ben noti eventi, che han compromesso anche le recenti trasferte intercontinentali del gruppo. King Buzzo ci ironizza sopra, nel rispetto delle vittime per carità, dicendo di esser stato catapultato in qualche club del bizzarro. Tanto che nel 1994 Osborne era dalle parti di Northridge , quando un terremoto di magnitudo 6.7 scosse la terra. Un predestinato? Pare questa una parafrasi della musica dei Melvins, nota per essere devastante, impertinente e tutt’altro che schematica. E quale miglior occasione per ribadire il concetto di un live - Sugar Daddy – che in 13 tracce si spinge ben oltre la soglia del mero intrattenimento? La registrazione dal vivo è frutto di una data al Busta-Gut Club di Downey, stato della California. Deliziando i propri fans il gruppo mette in fila alcuni dei suoi classici presenti e remoti, facendo risaltare in scaletta versioni da urlo di “Boris”, “A History Of Bad Men” e “The Kicking Machine”. Reduci da un residenza sold-out allo Spaceland di Los Angeles, i Melvins sono pronti a ripetere l’esperimento con due serate a tema in cui esibire i gioielli di casa. Il pacchetto, valido appunto per due notti, vedrà il gruppo immolarsi in classici quali Egg Nog, Lysol e Houdinisongs nella prima tornata, e riportare in cattedra i mitologici Bullhead e Stoner Witch al secondo giro di boa. L’augurio è che facciano altrettanto di passaggio nel vecchio continente.

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