Sin dal titolo del nuovo album "Man Is A Political Animal, By Nature" l’universo delle contraddizioni è il ring sul quale si dimenano i tre Majakovich, al secolo Francesco Sciamannini, Leonardo Antonelli e Francesco Pinzaglia. Pubblicato da Anti-dot con distribuzione fisica e digitale da parte di Goodfellas, il disco è un raro esempio di come far convivere un tesissimo rock emozionale con rigide strutture matematiche. Rastrellando con parsimonia dagli anni ’90, puntando la bussola prima sul Northwest e poi su Chicago, i tre mettono in fila una serie di episodi bollenti, carichi di adrenalina, sempre articolati e molto particolareggiati sotto l’aspetto squisitamente ritmico. Registrato con cura verrebbe da dire maniacale da Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, M66r6, Teatro degli Orrori, Putiferio,etc...) al Blocco A di Padova, il disco appare come una sostanziosa rivisitazione di stilemi hard-noise e stoner, senza mai trascurare una roboante vena melodica, che punteggia tutte le tracce del disco. Sette per la cronaca, bagnate anche dalla presenza di ospiti illustri quali lo stesso Giulio Favero, Xabier Iriondo Gemmi (Afterhours, Uncode Duello, Six Minutes War Madness, A Short Apnea), Vanni Bartolini (De Glaen, O.B.O), Giovanni Ferliga (Aucan), Luca Bottigliero (Mesmerico, One Dimensional Man) e Richard Tiso. Con titoli dal fascino indiscusso come "Haran Banjo Is A Fantastic Guy" – dedica espressa al protagonista dell’animè Daitarn 3 – i Majakovich rimestano anche tra le remote scorie adolescenziali, una ricerca che parallelamente a quella musicale fa riemergere memorie collettive spesso ricacciate nel profondo della nostra coscienza.
19/11/10
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