28/04/09

Naomi Shelton & The Gospel Queens



Vi abituerete mai ai prodigi della newyorkese Daptone? Di certo gli appassionati del soul e della più raffinata black music non possono che abbracciare le scelte artistiche di questa ormai radicata realtà del mercato discografico occidentale, con base operativa a Brooklyn. Naomi Shelton nel particolare è una veterana, non esattamente la vostra cantante gospel ordinaria, anche se i suoi trascorsi parlano evidentemente quella lingua, con l’ovvio apprendistato presso la locale chiesa in Alabama dove assieme alla sorella faceva parte del coro di casa. Ma c’è anche un’intensa attività nei club soul dello stato di New York, con i suoi 45 giri “41st St. Breakdown” e “Wind Your ClockTalking ‘Bout a Good Thing,” considerati autentici classici del genere e suonati allo strenuo dai più importanti dj funk del globo. C’è voluta quasi una vita, ma l’album di debutto della Shelton causerà non pochi struggimenti nell’ambito della pop music occidentale tutta. Soul music ovviamente, con quell’afflato spirituale che lo avvicina ad una carezza ultraterrena. "What Have You Done, My Brother?", è un disco che stacca dal grigiore quotidiano, con temi di amore e compassione, investendoci con il calore e la gentilezza della cantante che sin dalle prime note di “What Is This” fino ad arrivare alla suprema rilettura di “A Change Is Gonna Come” - Sam Cooke per la cronaca – rilascia un unico universale messaggio. Una voce che conosce l’umanità, la verità e con estrema serenità canta un mondo ideale, dove è logico adorare anche il proprio vicino. La Shelton si esibisce con una certa continuità al Fat Cat di New York, con la complicità dell’ex bassista di James Brown Fred Thomas. Poi ci sono le apparizioni alla Brooklyn Academy of Music curate dal religioso menestrello Sufjan Stevens. E ancora le prestigiose comparse all’interno del Lincoln Center’s American Songbook ad ampliare ulteriormente il suo raggio d’azione. "What Have You Done, My Brother?" È così uno straordinario album per una donna che comunica direttamente con la sua anima. Un disco pieno di speranza e gioia, sentimenti necessari ora come mai prima.

Cliff Driver è il direttore musicale del gruppo e guida la band con il suo inimitabile piano honky-tonk. Jimmy Hill, è un celebre organista R&B, con trascorsi addirittura nella band di Wilson Pickett. Poi i chitarristi di casa Tommy “TNT” Brenneck e Bosco Mann, entrambi dal collettivo Sharon Jones & the Dap-Kings. Brenneck - lo ricordiamo – è anche coinvolto in Budos Band e Menahan Street Band, oltre a dirigere il marchio discografico Dunham. La batteria di una altro veterano della scena jazz-blues locale come Brian Floody aggiunge ulteriore sprint al disco, come del resto la presenza di un’altra figura ritmica come Homer Steinweiss - anche lui dei Dap-Kings (ma con trascorsi importanti nella band di Amy Winehouse, Jay-Z, Nas, Mark Ronson). Infine le Gospel Queens: Bobbie Gant, Cynthia Langston, Edna Johnson, Sharon Jones, Judy Bennett, Jamie Kozyra e Tamika Jones, con i loro cori soulful a rendere ancor più frizzante l’atmosfera. In Italia abbiamo già potuto apprezzare il talento della Shelton nella colonna sonora del film "Diverso Da Chi?". Ora un album che recupera un personaggio cruciale della scena black East Coast pronta ad investirvi col tutto il suo carico di umanità.

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