06/04/09

The Long Blondes "Singles"




La strada verso il successo è lastricata da mille incidenti, episodi spesso non troppo confortevoli, che magari impreziosiscono le biografie di un gruppo, rendendole più grasse ed attinenti alla cronaca rosa/nera. Bene, sgombriamo il campo questa volta, perché almeno nel caso dei Long Blondes l’iter che porta al riconoscimento è suffragato da tanti piccoli logici passi. Che hanno la forma di un 45 giri, tanto per intenderci. E questa è una pratica immancabile per le band inglesi, se non c’è una BBC od una Peel session d’antan sono spesso i singoli a colmare quel vuoto pneumatico che separa due album da studio. Se i Long Blondes si sono affacciati alla ribalta del Top Of The Pops, ciò non vuol dire che le origini siano rinnegate: da buona working class band – arrivano da Sheffield, la stessa città natale di Cabaret Voltaire, Human League ed Heaven 17 – editano grazie alla Angular la perfetta raccolta di singoli, che fa eco alla coppia di album pubblicati per Rough Trade, Someone To Drive You Home del 2006 e Couple del 2008 (con la produzione del dj maestro Erol Alkan). Ci sono i primi quattro 45 giri pubblicasti dal quintetto, con le relative b-sides, per arrivare ad un totale di 12 brani, che avrebbero di gran lunga anticipato il mood degli album maggiori, affilando quella vena glamour-pop che sarebbe stato il loro marcato biglietto da visita. Sedotti dal power pop e dall’elettronica, affascinati profondamente dalle sfuggenti teorie del post-punk, i nostri mettono a punto un intelligente ibrido, sbarazzino al punto giusto, ritmato e melodioso. In brani come New Idols, Autonomy Boy, My Head Is Out Of Bounds e Big Infatuation tutta la loro frizzante vena, un’esplosione di vita senza pari. Per il vostro piacere.

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