Il diktat nello studio di Chris Zane (Passion Pit, The Walkmen) è stato chiaro: non pensateci sù troppo! Pare che gli Asobi Seksu – al secolo la modella nipponica Yuki Chikudate ed il chitarrista e maggior compositore James Hanna – abbiano preso alla lettera le indicazioni del produttore, ottimizzando i tempi della sala d’incisione e facendo sì che "Fluorescence" fosse quanto di più riconducibile ad un’esperienza live. Con il quarto album in studio gli Asobi Seksu sbocciano, rivelando finalmente al mondo la loro complice essenza, fatta di saliscendi armoniosi e canzoni che toccano le corde del cuore. Oltre gli steccati dello shoegaze un suono che attinge parimenti dalla wave barocca e dal guitar pop più prossimo alle indiscrezioni elettroniche. Il sound di questo disco è così la logica prosecuzione di quanto intentato dalla 4AD con Cocteau Twins e This Mortal Coil, perché è bene sottolinearlo questo è il 2010 e le dinamiche di produzione sono di per sé cambiate. I due elementi distintivi sono da ritrovarsi nell’uso regolare dei synth, volutamente analogici, e nell’armoniosa vocalità di Yuki, una cartolina dai sixties più floreali. Sfiorando il caos emotivo, mantenendo comunque una disciplina sonora da fare invidia a qualsiasi combriccola ben assortita, Asobi Seksu sono prossimi a fare il grande salto, forti di un campionario di canzoni che lascia trasparire il loro stato di grazia.
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