20/08/10

Due nuove ristampe deluxe per la Jon Spencer Blues Explosion


Come anticipato la serie di ristampe dedita alla Jon Spencer Blues Explosion entra nel vivo. Dopo la raccolta per Shove! – Dirty Shirt Rock’n’Roll – arrivano i primi due volumi destinati a rilanciare la stella del trio newyorkese. Controversial Negro è forse la pubblicazione più attesa del lotto, considerando che il disco – un live registrato nel 1996 presso l’Hotel Congress di Tucson, Arizona - – era a tutti gli effetti uno strumento promozionale (vinile negli Stati Uniti e cd per il Regno Unito). Ufficialmente vide la luce per il solo mercato giapponese, con somma soddisfazione degli importatori di mezzo mondo, nel 1997. Completamente rimasterizzato e con l’aggiunta di ben 10 tracce extra – nove delle quali incise al DPC di Tucson – il disco indica le traiettorie più selvagge della band guidata dall’ex-Pussy Galore. Un suono completamente devoto all’etica ed all’estetica rock’n’roll, primordiale come lecito che sia, un’impertinente revisione in corsa dei parametri della roots music a stelle e strisce. Una scaletta che non sembra conoscere pause, incastrata tra i lamenti di Waterman e The Vacuum Loneliness e le sferraglianti Afro, Fuck Shit Up e The Feeling Of Love.
Now I Got Worry del 1996 fu una sorta di spartiacque artistico. Partendo dall’assunto che ‘the blues are still No.1’ la band faceva prepotentemente il suo ingresso su MTV con i video coloratissimi di Wail e 2Kindsa Love, introducendo anche una sintomatica sferzata stilistica. Dettati dalla batteria di Russell Simins, i ritmi sono più sincopati, quasi ad omaggiare la cultura hip-hop. La ristampa della Shove! prevede 15 tracce extra, oltre ai simpatici siparietti radiofonici (con spot concepiti al momento) ci sono 11 tracce rare, di rilievo senz’altro l’inedita Roosvelt Hotel Blues, con lo zampino di Beck e Money Mark alle tastiere. Accompagnato da un rigoglioso libretto di 16 pagine Now I Got Worry torna ad essere quell’agognato oggetto rock’n’roll che ha reso febbrili le danze di decine di migliaia i estimatori.

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