29/08/13

Space-age electronica dalla Trinacria




Ed ora qualcosa di completamente diverso…Tanto più che è proprio il nostro paese ad invadere pacificamente la crudele Albione con una gamma di sensazioni e suoni di grande fascino. Il duo arriva dalla Sicilia ma sembra figlio il figlio pop di un BBC Radiophonic Workshop. Tanto credibile la loro preparazione tecnica e la grana dei suoni vintage da far pensare a Marco Barrano e Dario Sanguedolce come a due corrieri cosmici formatisi alle falde della cultura pop inglese. Nonostante il gruppo sia venuto alle luce soltanto nel 2010, la musica dei Daiquiri Fantomas sembra  frutto di innumerevoli e felici esperimenti da studio, coronati da un debutto di spessore, in cui la personalità della coppia artistica è indiscutibile.  

Idee che prendono forma naturalmente, seguendo il flusso estatico di un piano acustico o di un oscillatore vecchio stampo, percussioni leggere e synth d’epoca, per restituire al tutto un respiro analogico. Poi quelle bellissime voci, trasmesse da un satellite distante, comunicazioni celestiali in codice che spezzano la tensione strumentale del lavoro, riportandoci in una zona più prossima alla forma canzone. Il viaggio interstellare - o meglio – la proiezione dello stesso, animano dal profondo l’estetica di Mhz Invasion.  Una pellicola in bianco e nero che scorre su un’ipotetica parete bianca, musiche che rappresentano una cronistoria dettagliata di un atterraggio programmato. Musiche dal carattere cinematico dunque, un voyeurismo che dalla pellicola invade i solchi della stessa opera, concettuale per definizione. Retro futurismo, per semplificare, per dare un nome alla celestiale parabola del combo. Scorie di rock progressivo, remote gemme elettroniche, musiche down tempo, paradisi artificiali concepiti in un rituale incontro tra Inghilterra e Germania nel dopoguerra. I Daiquiri Fantomas attraversano il loro calendario stellar, salutando le più esotiche formazioni dei Tangerine Dream, carezzando la femminilità insita in Stereolab e Broadcast, corteggiando un esotismo tutto italico e riportando magari in orbita gli esperimenti di piccoli fenomeni come Plone o Dymaxion. 





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