Ed ora qualcosa di
completamente diverso…Tanto più che è proprio il nostro paese ad invadere pacificamente
la crudele Albione con una gamma di sensazioni e suoni di grande fascino. Il
duo arriva dalla Sicilia ma sembra figlio il figlio pop di un BBC Radiophonic
Workshop. Tanto credibile la loro preparazione tecnica e la grana dei suoni
vintage da far pensare a Marco Barrano e Dario Sanguedolce come a due corrieri
cosmici formatisi alle falde della cultura pop inglese. Nonostante il gruppo
sia venuto alle luce soltanto nel 2010, la musica dei Daiquiri Fantomas
sembra frutto di innumerevoli e felici
esperimenti da studio, coronati da un debutto di spessore, in cui la
personalità della coppia artistica è indiscutibile.
Idee che prendono
forma naturalmente, seguendo il flusso estatico di un piano acustico o di un
oscillatore vecchio stampo, percussioni leggere e synth d’epoca, per restituire
al tutto un respiro analogico. Poi quelle bellissime voci, trasmesse da un
satellite distante, comunicazioni celestiali in codice che spezzano la tensione
strumentale del lavoro, riportandoci in una zona più prossima alla forma
canzone. Il viaggio interstellare - o meglio – la proiezione dello stesso,
animano dal profondo l’estetica di Mhz Invasion. Una pellicola in bianco e nero che scorre su
un’ipotetica parete bianca, musiche che rappresentano una cronistoria
dettagliata di un atterraggio programmato. Musiche dal carattere cinematico
dunque, un voyeurismo che dalla pellicola invade i solchi della stessa opera,
concettuale per definizione. Retro futurismo, per semplificare, per dare un
nome alla celestiale parabola del combo. Scorie di rock progressivo, remote
gemme elettroniche, musiche down tempo, paradisi artificiali concepiti in un
rituale incontro tra Inghilterra e Germania nel dopoguerra. I Daiquiri Fantomas
attraversano il loro calendario stellar, salutando le più esotiche formazioni dei
Tangerine Dream, carezzando la femminilità insita in Stereolab e Broadcast,
corteggiando un esotismo tutto italico e riportando magari in orbita gli
esperimenti di piccoli fenomeni come Plone o Dymaxion.
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