29/08/13

Il re del rock'n'roll è tornato: un disco su Merge!





Khan è nato a Montreal da una famiglia indo-canadese. Dal 2005 la sua residenza è in quel di Berlino, una delle capitali europee più cosmopolite e stimolanti, va da sè.  Qui il musicista si esibisce con grande regolarità, mantenendo però intensi contatti con la madre patria. Un inizio di carriera indissolubilmente legato alla rinascita del garage sound, con diversi monicker ha licenziato album per etichette quanto meno influenti come in The Red e Voodoo Rhythm, tentando anche il grande salto con una serie di pubblicazioni per Vice, il marchio indissolubilmente legato al magazine di cultura e lifestyle.

Ha frequentato sempre i circoli giusti, dividendo anche un lavoro con i Dirtbombs e accompagnandosi spesso ad un'altra figura radicale della nuova scena rock’n’roll come Mark Sultan. Le sue collaborazioni rappresentano dunque una mappatura essenziale di quanto accaduto nei circuiti indipendenti più prossimi alla rilettura del sixties sound. In questi giorni esce la sua nuova fatica – ‘Idle No More’ – che vanta la sponsorizzazione di un marchio nobile quale Merge.

Un ulteriore debutto per lo scatenato frontman, del resto chi ha assistito ad un live di King Khan sa esattamente di cosa parliamo. Per i neofiti potremmo usare un metro di paragone importante: la reincarnazione made in Bollywood di Screamin’ Jay Hawkins! Sensazionalismi a parte, il sound del nostro ha saputo cambiare con il tempo, incamerando a seconda delle pubblicazioni maggiori elementi soul e psych. Con il nuovo disco le cose si fanno davvero interessanti: il gruppo sembra proiettato come per miracolo all’interno dell’Apollo Theatre, dove la nuova backing band di James Brown arriva direttamente da una raccolta Pebbles. Ecco, queste sono le coordinate su cui King Khan sembra muoversi oggi, una febbricitante miscela garage-soul che non rinuncia quasi mai ad iperbolici spunti melodici. Ci sono voluti ben sei anni per completare il disco, oggi le ragioni di questa palpitante attesa appaiono evidenti.

Lo spettacolo dei suoi Shrines è pronto ad investirvi dal vivo, dopo avervi adeguatamente spronati nell’intimità degli ascolti casalinghi. Un performer di questo rango viene al mondo ogni quarto di secolo, non stupitevi dunque se gli show di King Khan sono stati spesso avvicinati a quelli roboanti della coppia Ike & Tina Turner. Sin d’ora l’istrionico re è un uomo con un piede nella leggenda.





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