30/04/13

La freschezza dei Cayucas su Secretly Canadian




L’album di debutto dei Cayucas non rimanda certo al suono e all’immaginario della California moderna, onnipresente nei circuiti indipendenti nel corso degli ultimi anni. Non ci sono riferimenti all’erba, alle spiagge sterminate e men che meno al suono di un pioniere del surf come Dick Dale. Piuttosto ‘Bigfoot’ possiede un’onesta sensibilità ritmica, prossima ad un calore tropicale.

‘Bigfoot’ è stato registrato nella distesa regione del Pacific North West, Oregon, con quello che si sta affermando come l’ingegnere del suono definitivo in casa Secretly Canadian: Richard Swift  (The Shins, Damien Jurado, Foxygen). Il singolo in rampa di lancio ‘High School Lover’ è la quintessenza del loro suono, che traduce le immagini spesso nostalgiche elaborate dal leader Yudin.

L’album è di per sè irresistibile, una serie di gemme pop elaborate seguendo certo i dettami West-Coast, ma spingendo ben oltre i confini di quella ispirata stagione. Un’estate eterna che si traduce in uno studio concettuale, tanto che Yudin ha usato la filosofia del campionamento per catturare l’essenza di bands come Beach Boys, Tornadoes od Animals, abili nel creare miniature pop indimenticabili. Ricreare con la moderna strumentazione la filosofia del passato, inseguendo un’onda analogica e rispettando i confini del formato ‘radiofonico’, questa la meta.

Le delicate melodie vocali di ‘A Summer Thing’ (pensate a qualcosa al crocevia tra The Platters e The Diamonds) e l’organo insistente di ‘Bigfoot’ (diciamo pure Procol Harum?) possono davvero indicare una strada maestra. Originale anche l’approccio ai testi, tanto che le libere associazioni del leader lasciano pensare ad una Bjork cresciuta a Santa Cruz.

Già trionfatore alla recente edizione del SXSW, il gruppo si affaccerà presto in Europa, portando una ventata di novità nel sempre più discusso universo indie.




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