E’ passato poco più di un anno da quando John Barrett e la sua atipica creatura punk Bass Drum of Death ha pubblicato il disco di debutto, passando da un sonnolento villaggio nei pressi del Mississippi (dove i bar chiudono rigorosamente a mezzanotte) ad esibirsi in fronte ad un pubblico europeo schiamazzante di oltre 5,000 unità, esibendosi come backing band per Hodgy Beats e Left Brain della crew Odd Future. Ma aldilà di questo exploit Barrett non ha mai smesso di pensare alla natura essenziale delle sue composizioni, continuando a macinare accordi e ritmi scanzonati, tanto da dare un credibile successore al debutto per Fat Possum. Cambia stavolta casa e si affaccia dalle parti della californiana Innovative Leisure, che imprime il suo marchio nell’omonimo ritorno.
Concepito durante il corso del 2012, il disco racchiude l’essenza stessa del suo factotum, armato di caffè e del ragguardevole programma GarageBand (immancabile per chi si cimenta nell’avventura solista senza l’utilizzo di sfavillanti tecnologie da studio) il nostro amplifica semmai le sensazioni suscitate dall’esordio, rispettando un’estetica vintage, ma capace di guardare con fiducia all’avvenire. Un nuggets dei nostri giorni che si materializza in brani veloci, sufficientemente sporchi, capaci di lesinare perle garage pur rispettando frequenze bubblegum pop.
Ecco perché John Barrett è oggi il più accreditato erede dello sfortunato Jay Reatard, proprio per questa capacità di levigare il suo stile con una scrittura sbarazzina ed efficace. Non un affare da teenager attenzione, perché l’attitudine è quella giusta, con spezie psichedeliche e quell’andatura che fa molto grunge anni ’90.
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