27/05/10

Pansonic - Gravitoni

Potrebbe essere il capitolo conclusivo ad una memorabile saga, ma spesso la coppia finlandese composta da Mika Vainio e Ilpo Vaisanen ci ha sottoposti a numerosi ribaltoni. Del resto come non ricordare alcune loro burrascose performance od una vita lontana dalle luci della ribalta spesso costellata da episodi rovinosi? Per nulla algidi e molto poco nordici nell'esternare il proprio sentimento digitale, i Pansonic sono fino a prova contraria una delle più originali formazioni emerse dal baillame elettronico della seconda metà dei '90. Decisamente meno ortodossi dei campioni del click'n'cuts o della filosofia glitch, i nostri in egual misura hanno omaggiato attraverso la loro strumentazione analogica i grandi perdenti del rock'n'roll, aggiornando i grigi manifesti dei paladini Suicide - con i quali hanno spesso diviso il palco, per non parlare della collaborazione estemporanea col di loro cantante Alan Vega - e dei profeti industriali Throbbing Gristle.
Gravitoni rappresenta l'atto finale della loro convulsa collaborazione artistica. Nelle stesse parole di Mika Vainio il gruppo rimarrà in perenne stand-by. Negli undici episodi che compongono la loro settima fatica da studio, possiamo rinvenire i tratti salienti del loro stile, un suono muscolare arricchito da toni profondamente bassi, dinamiche che sembrano appartenere esclusivamente al duo finnico. Entrambi i musicisti si dedicheranno alle rispettive carriere soliste, ma il lascito per Blast First Petite è di grande importanza filologica. La più anarcoide e volubile formazione elettronica del nostro tempo. Inarrivabili.

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