Una delle più discusse ed ammirate icone del pop inglese- Adam Ant – ritorna in studio con il suo primo album in 17 anni. Un evento in sè, quasi una celebrazione per una delle figure più eccentriche a calcare i palchi del Regno Unito (e non solo) all’indomani della rivoluzione post ‘77. Ad accompagnare l’album in uscita la terza settimana di Gennaio – per la fantomatica Blueback Hussar Records- ci sarà anche un tour mondiale ed una pellicola cinematografica. Dopo essere venuto a capo di un battaglia – peraltro ben documentata – contro la depressione ed il bipolarismo, la leggenda londinese torna a far sentire la sua voce con il kilometrico ‘Adam Ant is The Blueblack Hussar In Marrying The Gunner’s Daughter’, introdotto dal singolo ‘Cool Zombie’.
Il carattere spericolato
dell’uomo è tutto in queste 17 (la scaramanzia non c’entra) nuove composizioni, che pur attingendo al
passato mostrano delle variazioni tematiche affatto trascurabili. E’ come se la
penna di Adam fosse divenuta più discreta, riflettendo una personalità sempre
in bilico. C’è spazio ad un elettronica casalinga, ad alcune sincere immersioni
lo-fi e poi il gusto certificato per quelle inimitabili ed incalzanti ritmiche
di marca post-punk.
Considerato alla stessa stregua
di un tesoro nazionale, Adam è stato il leader e cantante del gruppo Adam and
the Ants nei primi anni ’80, prima di imbarcarsi in una fortunata carriera
solista che gli ha consentito di raggiungere più di una volta la vetta della top
ten inglese. Tre numeri uno tra i suoi singoli ed un lasciapassare come figura
simbolo di tutto il movimento new
romatic, una delle più sostanziali scosse estetiche apportate al calderone new
wave. Non solo profeta in patria, il nostro uomo ha replicato i suoi successi
anche oltreoceano, ottenendo risultati di
vendita a dir poco entusiasmanti. Di
nuovo tra noi per imprimere un’ulteriore accelerazione alla sua carriera.
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