01/10/09

Hello=Fire, il progetto solista di Dean Fertita dei QOTSA



Ci sono uomini che lavorano nell’ombra eppure, con lo stesso piglio di affermate rockstar, fanno in modo di infuocare sistematicamente le audience più esigenti. Dean Fertita, recentemente visto in azione con i Dead Weather (il gruppo in cui suona la batteria Jack White Stripes, altro presenzialista di nulla…) è uno di quegli artisti che stanno riportando in auge l’estetica rock dei sixties/seventies, muovendosi senza grande clamore, ma dando vita a suoni davvero speciali. Hello=Fire è la sua più recente creazione, un progetto solista esteso, dove lui – deus ex-machina – è assistito da preziosi addetti ai lavori solo nella fase realizzativa. Dean viene fuori dalla scena underground di Detroit Rock City (come cantavano i Kiss…) e ne è figura cardine sin dai primi anni ’90. In principio c’erano gli enormemente sottovalutati Waxwings (con un suono che sembrava attingere da Beach Boys, Simon Garfunkel e The Zombies) poi la collaborazione con un amico di vecchia data come Brendan Benson. E come se non bastasse Dean è stato anche touring-member (perdonate l’inglesismo) dei Raconteurs. Una flessibilità che gli ha permesso di occupare lo stesso ruolo coi Queens Of The Stone Age, tanto da convincere Josh Homme a farlo entrate stabilmente nel gruppo. Con Hello=Fire, Dean è però libero di ricostruire il suo universo sonoro di riferimento, seguendo unicamente la propria vena. Passando così da radicali episodi rock lisergici a solari intuizioni melodiche di marca sixties. Versatilità al servizio di una scrittura invidiabile. Uno puntiglioso Dean, che ha registrato il disco in qualcosa come 6 diversi studi, da Londra a Los Angeles, spesso nelle pause dei lunghi tour in cui si era imbarcato coi Raconteurs prima ed i Queens of the Stone Age poi. E proprio di questi ultimi ritroviamo in scena Troy Van Leeuwan, Joey Castillo e Michael Shuman, mentre Brendan Benson (Raconteurs) e Michael Horrigan (Afghan Whigs) sono gli altri ospiti di spessore. Il primo singolo estratto promette già faville: "Nature Of Our Minds" è accompagnato da un video ad hoc girato da Dylan Byrne e Ben Strebel, che nel frattempo hanno lavorato con Phoenix, Stereo MCs, Fightstar e The Levellers.

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