13/03/09

Crystal Stilts - Video e Mp3



Non è un segreto che Brooklyn sia casa di alcuni dei fenomeni musicali odierni, tant’è vero che è impresa sempre più ardua emergere nei sotterranei locali ed avere una visibilità capace di oltrepassare i confini nazionali. Spesso sono i dettagli a fare al differenza, la giusta vibrazione ed anche l’opportunità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Per i Crystal Stilts valgono un po’ tutte queste logiche. Proprio nel momento in cui il rock’n’roll più ibrido - con le sue varianti wave, shoegaze o new romatic che dir si voglia – sembra prepotentemente riconquistare terreno, arriva una band che per stile e contenuti spicca con prepotenza nella mischia.
Nascono nel 2003 da un’idea di Brad Hargett e JB Townsend. Presto incidono il singolo di debutto - Shattered Shine - sotto l’attenta guida di Sean Mafucci (Gang Gang Dance, Kid Congo Powers). A risaltare immediatamente il tono baritonale di Hargett che per certi versi si pone come un Ian Curtis in chiave sixties (un crooner futurista forse?) poi lo stomp chitarristico di Townsend, anch’esso affascinato dagli umori ’60 e dalla tipologia proto-punk. A New York non hanno dubbi, qualcosa di trascendentale sta accadendo. C’è un gruppo pronto a rinverdire la tradizione nuggets facendo leva su una musicalità tipica del catalogo Factory. O vice versa se preferite. Nel 2005 e nel 2006 si esibiscono a ripetizione con i locali Blood On The Wall, ed ancora con caUSE co-MOTION! ,The Long Blondes e 1990s. La fervente attività dal vivo culmina con l’ingresso di Kyle Forrester (Ladybug Transistor) all’organo, e con l’incisione di un Ep di 4 tracce.
Il biennio successivo apporta numerose novità, innanzitutto si uniscono al gruppo il bassista Andy Adler (The Ninjas) ed il batterista Frankie Rose – che già aveva prestato servizio nell’altra attrazione locale, le Vivian Girls. Aprono per uno dei loro gruppi preferiti – i neozelandesi The Clean – e si uniscono agli storici The Vaselines (quelli che proprio osannava Kurt Cobain) per altre date selezionate. La Woodsist di Brooklyn ristampa le loro prime incisioni, facendo da ponte con i media importanti, quelli che indirizzano l’opinione pubblica, almeno negli States. Ed ecco che grazie alla sponsorship di Pitchfork i Crystal Stilts si trovano catapultati verso la notorietà, improvvisamente.
C’è poi l’album, Alight of Night quel debutto lungo che grazie alla produzione di Slumberland diviene immediato classico indipendente. Quello stesso disco è ora licenziato per il mercato europeo da Angular Recordings, proprio sulla scorta delle recenti attenzioni ricevute dai media inglesi. E che disco fantastico…Un bagno nei sapori oppiacei dei Velvet Underground, una vena acida che fa molto psichedelia texana ed un atteggiamento di base che lascia pensare alle band del post-punk mancuniano come a tanti altri piccoli eroi che hanno gravitato nel catalogo Rough Trade
Ma questi sono solo dettagli, avventuratevi pure tra i solchi di questo disco, per riscoprire l’essenza più genuina del rock, quello consumato e prodotto nei garage di periferia. Non c’è trucco, non c’è inganno, solo una manciata di memorabili canzoni. Ora e per sempre.

da questo link è possibile scaricare il nuovo singolo dei Crystal Stilts: Love Is A Wave

Nessun commento: