Quello di We Have You Surrounded è un suono ancora gravido di chitarre garage-fuzz e melodie soul, uno stile imparentato con la cultura della motor city: purissimo distillato detroitiano.
Con la traccia d’apertura – It’s Not Fun Until They See You Cry – Mick si toglie la soddisfazione di omaggiare uno dei suoi artisti preferiti, Mark E Smith, in quello che sembra un rigoroso tributo ai Fall. Come in Ever Lovin’ Man è evidente l’influenza di Iggy & The Stooges. Un disco costellato da episodi selvaggi, spesso stemperati da melodie doo-woop e da richiami sfrontati alla cultura black.
Altra caratteristica importante dei Dirtboms è l’accurata scelta delle loro scalette, confortata spesso e volentieri da preziosissime cover, un modo unico di riattualizzare tradizioni decennali, puntando contemporaneamente sull’originalità nonché sull’acceleratore. Anche questa volta scelte ‘ad effetto’ con le riprese di meravigliose re-interpretazioni. Sherlock Holmes degli Sparks è infernale pop music, mentre Fire In The Western World degli storici psyco-rockers di Seattle Dead Moon assume proporzioni epiche. Menzione particolare per Leopardman At C&A, liberamente ispirata all’omonima graphic novel dell’immenso fumettista/musicista Alan Moore (Watchmen, V For Vendetta tra le tante opere) .
E non è questo l’unico legame extra-musicale, se pensate che il regista Julian Schnabel ha voluto un loro vecchio cavallo di battaglia – Chains Of Love – per la colonna sonora del film Diving Bell (in Italia uscito col titolo di Lo Scafandro e La Farfalla).
Ancora un saggio di musica stradaiola per quell’autentico leader of the back che è Mick Collins, a fugare in maniera definitiva le voci incontrollate su un prematuro abbandono. I Dirtbombs sono la rock’n’roll band per antonomasia dei giorni nostri. Che sia ancora Detroit Rock City!